Ciao Nicole
Stasera ero in un pub dai richiami celtici a sorseggiare
dell’ottima birra scura, fuori pioveva e tirava vento, dagli altoparlanti
veniva diffuso nell’ambiente un intero album dei Pogues e Dublino non mi
sembrava così lontana.
Un televisore a soffitto, col volume in mute, passava delle immagini
cui non davo troppo importanza, fino a quando non siete apparse tu e la
Ventura. Da quel che si poteva capire la Ventura ti stava intervistando. Poi è
apparsa una didascalia che recitava: “Minetti: "Rinuncio al vitalizio, ma non sono una
paladina". Alcuni ragazzi dietro di me
hanno iniziato a inveire contro di te con frasi che non sarò certo io a
ripetere.
Ma, in quel momento, per quanto mi riguardava, la notizia della tua rinuncia al vitalizio passava in secondo piano, come passava in secondo piano la tua storia politica (?)che penso che si possa riassumere col fatto che tu sia vittima almeno quanto noi, (ok, noi un po’ di più), poiché tu eri il diversivo, l’arma di distrazione di massa da progetti più importanti, anche se poi ti sei trasformata in un boomerang, ma questa è un’altra storia. Nel momento in cui osservavo il tuo labiale silenzioso rispondere alla Ventura, passavano in secondo piano anche la tua gavetta negli studi dentistici (questa storia non l'ho capita molto bene), le narrazioni sulla statua di Priapo e le attese fuori dalla questura. Tutto quel che per l’opinione pubblica era stato importante e ancora importava, non lo era più per me. In quel momento a me interessava solo della tua bellezza. Della tua oggettiva fotogenicità bidimensionale. Ho pensato che se avessi avuto ancora 14 anni forse un paio di pensierini te li avrei dedicati. Per un attimo ti ho immaginata nuda e poi struccata, poi ti ho immaginata fra 15 anni e ho corrugato la fronte. Guardandoti ho pensato che se ti avessi incontrata per caso mi sarebbe piaciuto fare come uno dei personaggi da me creati, un tipo molto alternativo, che, trovatosi in una festa d’alto borgo, mentre è molto ubriaco, incontra una sorta di “velina” e
-rimaniamo io e lei, senza parlare,
osservandoci. Infine io rompo il silenzio e le domando: “8 per 9?”. Scoppio a
ridere prima che lei mi possa rispondere, e continuo a ridere di gusto fino a
quando lei scocciata risponde: “72!”, in quel momento smetto di ridere, la
guardo bene, la fisso, è bellissima, davvero stupenda: Ma, in quel momento, per quanto mi riguardava, la notizia della tua rinuncia al vitalizio passava in secondo piano, come passava in secondo piano la tua storia politica (?)che penso che si possa riassumere col fatto che tu sia vittima almeno quanto noi, (ok, noi un po’ di più), poiché tu eri il diversivo, l’arma di distrazione di massa da progetti più importanti, anche se poi ti sei trasformata in un boomerang, ma questa è un’altra storia. Nel momento in cui osservavo il tuo labiale silenzioso rispondere alla Ventura, passavano in secondo piano anche la tua gavetta negli studi dentistici (questa storia non l'ho capita molto bene), le narrazioni sulla statua di Priapo e le attese fuori dalla questura. Tutto quel che per l’opinione pubblica era stato importante e ancora importava, non lo era più per me. In quel momento a me interessava solo della tua bellezza. Della tua oggettiva fotogenicità bidimensionale. Ho pensato che se avessi avuto ancora 14 anni forse un paio di pensierini te li avrei dedicati. Per un attimo ti ho immaginata nuda e poi struccata, poi ti ho immaginata fra 15 anni e ho corrugato la fronte. Guardandoti ho pensato che se ti avessi incontrata per caso mi sarebbe piaciuto fare come uno dei personaggi da me creati, un tipo molto alternativo, che, trovatosi in una festa d’alto borgo, mentre è molto ubriaco, incontra una sorta di “velina” e
(una luna in tutta la sua pienezza,
in tutta la sua lucentezza,
appesa con una lacrima di rugiada
in un cielo di cristallo
blu intenso dominante,
lei è il più bel deserto notturno
lei è il più bel vento della storia umana)

“Sta minchia, brava!” le dico e riprendo a ridere. Felice..
ma in quel momento a me non interessavano gli impulsi adolescenziali, e neache le tue proiezioni future o i riferimenti letterari, pensavo solo alla tua
bellezza, ma non riuscivo a capire perché, mentre in Tv c’era “una luna in
tutta la sua pienezza”, provavo un senso di malumore, di tristezza, insomma, c’era
qualcosa che non andava. Così mi sono posto una domanda che rivolgo anche a te:
“Che cos’è la bellezza Nicole?”
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Sì Nicole, per me la bellezza è tutto questo e molto altro ancora. Forse è tutto troppo poetico ma per me la bellezza è soprattutto poesia e mentre in TV la Ventura ti intervistava io non percepivo nulla di tutto ciò. Come se la tua bellezza fosse un’imitazione a tratti riuscita, una piscina vuota, uno stabilimento balneare a Gennaio.

Ti auguro, comunque, una vita serena
K
BELLA...davvero!complimenti
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