sabato 17 novembre 2012

Lettera di un poliziotto ai manifestanti e risposta di una studentessa: degli scontri del 14 Novembre 2012

In un principio di alba serena dopo una notte tempestosa, un poliziotto scrive una lettera pasoliniana ai manifestanti e Martina, una studentessa, gli risponde.


E' un inizio di dialogo che tutti noi dovremmo augurarci non finisca qui, ma prosegua fino a comprendere che siamo tutti dalla stessa parte!

Da parte mia ho scritto "Lettera al manifestante con la mazza" per avvicinare le parti.
Vorrei che nessuna di queste lettere venga dimenticata!
a sinistra: murales di Banksy "i fiori al posto delle molotov"

La lettera del poliziotto ai manifestanti:



"E tu manifestante, chi stai attaccando??
Chi è colui che colpisci con le mazze da baseball e cerchi di bruciare con le molotov?
Un lavoratore come te…E’ questo il tuo intento rivoluzionario?
Non ti ho mai visto attaccare un banchiere o uno speculatore. Ti ho visto invece colpire chi magari la pensa come te e si trova, per mantenere la sua famiglia, a dover fronteggiare migliaia di persone incazzate contro un sistema di cui lui non è complice ma vittima, come e forse più di te….
Quando deporrai il tuo odio verso chi veste la divisa, allora manifestante, sarà iniziata la vera rivoluzione."

Peccato non si firmi!


La risposta della studentessa:


"Signori, la questione qui è molto semplice: o incrociate le braccia e scioperate anche voi, oppure rimanete a proteggere chi sta facendo di noi e di voi carne da macello. Non si tratta di odio per la divisa. Lo sappiamo che siete spesso vittime quanto noi del sistema di questo paese. Ma non crediate di poter essere neutrali nel momento in cui scendete in piazza a disperdere la folla. Il lavoro che fate non è mai neutrale. O state dalla parte della mafia o dalla parte dello stato, o state con chi evade le tasse o con chi le paga. O state con i cittadini che subiscono un’ingiustizia o state con la casta che sta mandando il nostro paese allo sfascio. Non vi si chiede di disobbedire agli ordini. Vi si chiede di fare sciopero, tutti, di sottrarvi a chi vi usa come soldatini di plastica.

Quanto alla “manifestazione da liceali“, in questo momento, non solo in Italia, l’obbiettivo di molti studenti non è più “una bella manifestazione”. È cambiare veramente le cose. Quel poco di scuola, che sopravvive ai tagli del personale, delle ore e quindi dei contenuti, ha insegnato a molti di noi che chi ha ottenuto il cambiamento non l’ha fatto di certo ballando e cantando in mezzo alle piazze. Siamo stufi. Stufi e incazzati. Vogliamo democrazia, quella vera, che ci hanno insegnato a scuola ma che non abbiamo mai conosciuto."

E' utopistico pensare a un dialogo fra forze dell'ordine e manifestanti?
Forse! Ma pensare che un’utopia sia irrealizzabile ne allontana la realizzazione, quindi non farlo!


Link attinenti

Vorrei segnalare due video che fanno pensare a dei fumegeni lanciati dal ministero di giustizia sui manifestanti, aspettiamo notizie. Per una convivenza pacifica è giusto che chi sbagli paghi.

Inoltre è mia convinzione che sia sempre più necessario il numero identificativo sulle divise delle forze dell’ordine


http://www.dirittodicritica.com/2012/11/15/lettera-studente-poliziotto-43495/

Nessun commento:

Posta un commento

...E TU... COSA NE PENSI?

..LA TUA OPINIONE E' IMPORTANTE!

Si prega di firmare i commenti (anche solo con il nome) e di rispettare le idee altrui! Gli insulti verranno bannati.