10 Febbraio 1923
- Caro Enrico
Ho appena portato a compimento la lettura di
“Lorenzo Pellegrini e le donne” che ho subito ribattezzato “L’inno ai 20 anni”.
Ogni qual volta io termini di leggere
un Vostro romanzo, provo la medesima sensazione di
rimanere davanti a un binario vuoto dopo aver salutato la partenza di un caro amico con il quale si è brindato alla vita.
Ora nel treno c’è Lorenzo Pellegrini che
starà osservando sé medesimo nel riflesso del finestrino, compiacendosi di come egli sia
affascinante con i “Persol” e pensando a come approcciare la bella ragazza che il destino gli ha fatto trovare nel suo stesso scompartimento.
La musica ballata da Lorenzo Pellegrini
Enrico, io ho letto tutti i libri da Voi
scritti, ma quando seppi del tema trattato in questa trilogia (“L’inaspettata piega degli eventi” “La nostra guerra" e
appunto “Lorenzo Pellegrini e le donne”) ne rimasi per lo meno basito:
il solo pensiero che Benito
Mussolini possa governare l’Italia mi attanaglia l’anima (purtroppo gli
avvenimenti del 1921 non lasciano presagire nulla di buono), figuriamoci il
pensarlo alla guida della Nostra Italia alle prese con una guerra di
proporzioni mondiali. E’ mia idea che un violento come il Duce possa solo
portarci alla rovina.
Mi feci forza e inizia a leggere:
Mi feci forza e inizia a leggere:
La vostra Epopea Fantastorica Italiana è geniale,
straordinaria e ben scritta.
Mussolini e i gerarchi fascisti incutono meno timore una volta spogliati della loro presenza pubblica: il dualismo fra Italo Balbo e Alessandro
Pavolini da Voi immaginato è così divertente da divenire auspicabile.
Mussolini e Italo Balbo
Il mondo che che gira
attorno al giovane Lorenzo Pellegrini coinvolge e diverte: chi non ha avuto un amico come Ardus che racchiude in sé sia l’amico da evitare che quello del quale non si può fare a meno?
“L’inattesa
piega degli eventi” è il mio preferito della trilogia, ma solo perché è il più antifascista dei tre. Nonostante si parli di calcio e donne, quel che accade a Lorenzo (trentenne) nell'Africa coloniale, lo condurrà a fare riflessioni socio-politiche che cambieranno il suo punto di vista sul mondo(infatti non ho
idea di come l’abbiano accolto negli ambienti mussoliniani).
Mentre “La nostra guerra” é il più avvincente
delle trilogia: lo leggevo e fremevo dalla curiosità di sapere che cosa
sarebbe accaduto ai destini dell'Italia, del Mondo ma anche del Lorenzo pre-adolescente.
Sarebbe bello un quarto libro
sulla vecchiaia di Lorenzo Pellegrini, un romanzo ambientato nei primi anni del 2000.
Chissà se per quel momento riusciremo a vivere in un’Italia libera dal fascismo e
governata da persone oneste e capaci?
Ora Vi saluto Enrico, grazie
per i Vostri libri e complimenti ancora
Cappa
PS Vi sarei grato se non
rendeste pubblica questa lettera. Non vorrei avere
problemi visto che, oggi anno 1923 I° dell'era fascista, il colore del futuro si tinge sempre più di nero. -
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Ciao Enrico, spero ti sia piaciuta la mia lettera dal passato: ho provato a divertirmi anch’io, giocando con la storia.
Nel 1994 avevo 19 anni quando mi
innamorai di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (e della meravigliosa colonna sonora del film) e poi seguirono “Bastogne”, “Tre ragazzi immaginari” e poi “Oscar Firmian”... e poi... oggi! Non me ne sono perso uno.
Insomma... stiamo crescendo insieme e la mia stima letteraria nei tuoi confronti continua a crescere!
che l'universo benedica la tua arte
ulla!
K
Dalla colonna sonora di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"/1
PS La fine che fai fare al Grande Torino in "Lorenzo Pellegrini e le donne" è eccelsa, è... leggenda!
Leggete Enrico Brizzi, leggete tutto di lui... vi fa bene
Dalla colonna sonora di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"/2
Stefano Accorsi e Violante Placido oggi e... ieri attori in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"
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