PARTE
PRIMA: Un'amara riflessione
"I
nostri nonni hanno combattuto per un'Italia libera, giusta e felice.
Ma inspiegabilmente il loro sogno si è realizzato in Svezia"
Parliamoci chiaro... in buona parte il 25 Aprile ha fallito.
cit. Giuseppe Miccolis
Parliamoci chiaro... in buona parte il 25 Aprile ha fallito.
Ecco
due esempi, anche piuttosto recenti, fra le decine che si potrebbero portare a suffragio di
questa teoria:
la
macelleria messicana nella scuola Diaz di Genova nel 2001
e
quel che tutt'ora sta accadendo in Val di Susa dove il dissenso democratico non è ammesso e i manganelli non esitano a far suonare
la loro musica.
Quel
giorno di 70 anni fa il fascismo fu seppellito sotto una
(appena percettibile) coltre di polvere e non di tonnellate di terra
come si è erroneamente portati a pensare; al suo posto fu instaurata una partitocrazia travestita da democrazia che spesso ha
ricordato molto da vicino metodi fascisti e che oggi, a troppe
persone, fa addirittura rimpiangere quell'epoca nefasta per la storia
d'Italia.
Basta farsi un giro su internet per dover ammettere che il fascismo in Italia non è mai morto, anzi sta tornando di gran moda... quella
piaga sociale, quell'aberrante sistema politico che tinge la realtà
di grigio, uccide l'arte zittendo musiche e bruciando libri è ancora
vivo e anzi, con molta probabilità non ha mai smesso di governarci veramente.
Dopo
il 25 Aprile 1945 le maglie della rete della repressione politica si
sono allargate, è innegabile, ma ciò non vuol dire che non
esistano, ciò non vuol dire che non possano tornare a stringersi da
un momento all'altro... l'impressione dilagante è che dopo quel
giorno siamo entrati in quella guerra civile fredda che DanieleLuttazzi ha descritto nel suo libro dal titolo, per l'appunto, "La guerra civile fredda" e che non accenna a terminare.
Scrivo
il giorno dopo i festeggiamenti per i 70 anni del 25 Aprile perché
per me, convinto oppositore del fascismo, è stata dura accettare
questo pensiero che per tutta la giornata di ieri ho affrontato in un
dialogo con me stesso...
è
un po' come quando scopri che Babbo Natale non esiste o che Dio e
Gesù non sono altro che un'invenzione umana.
E'
difficile ammettere che al termine di una guerra civile perdono tutti, soprattutto dopo che per parecchi anni si è pensato di essere dalla
parte dei vincitori, e che il rancore è un mostro che si assopisce ma non muore,.
“Ma come mettere fine
a questa guerra civile fredda”? era la domanda che ieri mi facevo con insistenza.
L'unica risposta che mi davo è che in tempi di pace l'unica soluzione è il dialogo, con tutti... poi in serata una mia amica di Facebook scrive citando Nicolai Lilin:
L'unica risposta che mi davo è che in tempi di pace l'unica soluzione è il dialogo, con tutti... poi in serata una mia amica di Facebook scrive citando Nicolai Lilin:
"Non
potevo ammazzarlo perché gli volevo bene. Allora ho fatto come
diceva di fare mio nonno con tutti quelli che non possono capire le
cose essenziali; gli ho augurato buona fortuna."
...e l'ho trovata una risposta bellissima ma...
continua nella seconda parte:
http://levisionidik.blogspot.it/2015/04/limportanza-del-25-aprile-e-un-viaggio.html
continua nella seconda parte:
http://levisionidik.blogspot.it/2015/04/limportanza-del-25-aprile-e-un-viaggio.html
PS: invito chi inneggia a Mussolini a leggere "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi:
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