Roberto Benigni e i 10 Comandamenti: come trasformare l'odio in amore (oppure una sequela di minchiate in poesia)

"Credere in Dio è irrilevante... se si riesce a sentire la bellezza!"

Roberto Benigni

Il mio applauso per te Roberto... al di là dell'argomento opinabile e delicato.

Sei riuscito nell'impresa di trasformare pagine colme d'odio in amore puro... perché la parte dell'Esodo in cui Dio detta le Leggi a Mosè è di una cattiveria inenarrabile, un inno alla repressione, alla misoginia e allo schiavismo... basta leggerle per capirlo (Esodo 21), ma tu l'hai fatta apparire candida.  

Esodo 21

Roberto, hai preso quella sequela di minchiate che sono i 10 comandamenti (come li ha definiti John Niven in “A volte ritorno") e l'hai trasformata in una bellissima poesia.

Hai preso 10 leggi che la religione vuole dettate da un essere amorevole quando invece è quell'essere un tiranno che è il primo ad infrangerle (“Non uccidere” ma Lui nella Bibbia uccide... e non poco) e le hai trasformate in versi d'estasi... a questo punto potresti leggere anche l'etichetta di un detersivo che riusciresti a emozionare lo stesso.

Sei riuscito nell'impresa perfino di far sembrare bello (ma è solo apparenza) un comandamento terribile e vergognoso come "Non avrai altro Dio all'infuori di me" che incita al possesso e che è stato, è e sarà causa delle peggiori disgrazie umane.

In una mia poesia scrissi: "...e Bukowski riscriverà i 10 Comandamenti senza usare la parola NON" perché volevo infondere una luce nel futuro e immaginavo di sostituirli a quelli dettati dal Demiurgo, dal falso Dio che usa leggi dittatoriali che esprimano negazione, coercizione e privazione per soggiogare l'umanità ma anche per tenerne a freno gli istinti più bassi... e tu mi hai sorpreso elogiando quelle regole repressive...
ma l'hai fatto parlando d'amore con la migliore della dialettica e così hai appassionato tutti, religiosi e laici, atei e... ce ne fossero di preti, mullah, rabbini o politici che parlassero come te... il mondo sarebbe migliore! 

Si rassegnino i tuoi detrattori perché tu sei un Patrimonio Italiano e quel che hai fatto in due serate è stato un magistrale esempio di alta televisione riuscendo a incantare 10 milioni di italiani usando solo il dono della parola, della cultura.. della poesia!

...e alla fine hai citato uno stralcio di quel poema meraviglioso che “Foglie d'erba” di Walt Whitman, già reso celebre da Robin Williams ne "L'attimo fuggente", che descriverlo a parole ne ridurrebbe la bellezza e solo per questo meriti il mio applauso e mai ti ringrazierò abbastanza per averlo fatto.

Nonostante la tua esibizione io resto più vicino all'interpretazione dei 10 Comandamenti che ne ha dato Fabrizio De Andrè e forse ancora di più a quella data da George Carlin 

imperdibile Carlin!

...ma...
grazie lo stesso Roberto (non per lo spot alla religione, avrei preferito parlassi di un altro libro di fantasia)

ma per la poesia e la passione

K

PS

Benigni è costato agli italiani è 6,50 circa a testa per due serate, ha offerto uno spettacolo meraviglioso di cultura e poesia.... con molta probabilità facendo guadagnare alla Rai molto più del suo ingaggio (Naturalmente chiederemo il resoconto degli introiti alla RaI)
ricordate che Bruno Vespa costa molto di più nel rapporto qualità/prezzo!

PPS Rai TV cazzona che non sei altro... io pago il canone e pretendo di fruire dei tuoi contenuti su youtube... ho pagato per averlo e quindi Benigni è anche roba mia!

FRASI DA "I 10 COMANDAMENTI" DI BENIGNI

La felicità ce l'hanno data in dote quando eravamo piccoli ed era così preziosa che l'abbiamo nascosta e non ci ricordiamo dove.

Cercate la felicità. In ogni istante, anche adesso. Ce l'hanno regalata appena nati, ma l'abbiamo nascosta..

"Al tramonto della vita saremo giudicati sull'amore"

Affrettiamoci ad amare. Non esiste amore sprecato

Dobbiamo amare noi stessi, per legge!

L'amore non è un sentimento, è una azione: è la vita declinata in parole.

Il riposo del settimo giorno è come un colpo di stato poetico

Le cose conviene impararle da bambini, perché più si cresce e meno si capisce