I
fratelli Cohen dirigono e rappresentano l'epopea di questo
personaggio, Jeff Lebowski detto Drugo, al quale una combinazione di
eventi del tutto casuali sconvolgeranno la sua vita di nullafacente
che ha l'ozio come punto cardine, come Divinità assoluta.
L'intera
storia ha un incipit curioso:
Drugo
vuole farsi risarcire un tappetto di dubbio valore di sua proprietà sul quale un
sequestratore mercenario ha urinato dopo aver capito che non era lui, Jeff
Lebowski il disoccupato, la vittima del rapimento ma il suo omonimo
Jeff Lebowki il miliardario che, così, diverrà il debitore di Drugo.
Da
qui hanno origine una serie di eventi sorprendenti e la placida e indolente esistenza di Drugo diventerà sempre più intricata e
complessa.
Il nostro (anti)eroe sarà accompagnato nelle sue avventure da una
galleria illimitata di personaggi folli e sopra le
righe, tutti scritti magnificamente che trasformeranno il cast in una
perfetta orchestra sinfonica:
Walter
(interpretato da un maestoso John Goodman),il migliore amico di Drugo, con dei grossi problemi di autocontrollo e che è rimasto
ossessionato dalla guerra in Vietnam;
Donny
(eccezionale Steve Buscemi), lo scemo del gruppo, quello che abita un
mondo completamente suo e che non riesce neanche ad entrare nei
discorsi dei suoi amici;
e
infine l'apoteosi di Jeff Bridge nel ruolo di Jeffry Jeff Drugo “Il
Grande”Lebowski, un'interpretazione che sarà tatuata per sempre
nella Storia del Cinema per autorevolezza e bravura... e non sto esagerando!
Nel cast ci sono anche Julianne Moore (bellissima e divertentissima) e Phlip Seymour Hoffman (che artisticamente ci manca tanto).
Ciò che stupisce di più è che, oltre a questi personaggi memorabili,
c'è un intero universo di comparse che appaiono solo per pochi
istanti ma che sono all'altezza di questo ingranaggio che gira
spaventosamente senza intoppi, per citarne solo alcuni: il commissario di Malibù, il tassista fuori di testa che è
presente in una scena di forse neanche 30 secondi (ma che mi ha fatto
scompisciare dal ridere) e lo psicopatico giocatore di bowling Jesus
interpretato da John Turturro in un cameo da applausi!
Questo
mix di storie e di personaggi è legato da una sceneggiatura
solida, che eccelle grazie a dialoghi assolutamente geniali e folli
al tempo stesso, coerenti rispetto al tipo di soggetti che li
recitano (scegliere un dialogo da citare sarebbe impossibile, ma
quello in cui viene scambiato Lennon con Lenin è superlativo, in quel dialogo c'è tutta l'arte del cinema).
La
regia, con un'abilità eccezionale, è capacissima di alternare diversi
stili e tecniche a seconda delle varie esigenze.
Per
comprendere fino in fondo questa storia bisogna chiedersi cosa c'è
nell'animo profondo di Jeffrey "Drugo" Lebowski.
La risposta si può trovare in tre parole: "Prendila come
viene!", questa è l'unica cosa che conta per lui... e che si fotta tutto il resto! Jeff è un uomo che convive in grazia con la sua pigrizia, disoccupato per scelta,
senza ansie tra una fumata di marijuana, una partita di bowling e un white
russian... e chi ve l'ha detto che non abbia ragione lui?
Un
personaggio che è già leggenda tanto da far nascere in alcuni
l'idea di costituire una vera religione intorno a questo eroe della
modernità: il dudeismo (dal suo nome originale nell'edizione
americana “The dude”).
Ecco
"Il grande Lebowski"!
Una stupenda favola nichilista, che, a una lettura più attenta, si presta a interpretazioni più impegnative, come quella sul caos che domina questo film (come altri film dei Cohen) e che riduce il mondo a qualcosa di irrazionale, nel quale l'uomo non può che prendere la vita così com’è, perché ogni logica o progettualità può essere vanificata in un lampo... e allora perché perdere tempo a preoccuparsi di qualsiasi cazzo di cosa?
...o forse l'unico scopo dei Cohen era intrattenere e divertire e ci sono riusciti alla grande!
Una stupenda favola nichilista, che, a una lettura più attenta, si presta a interpretazioni più impegnative, come quella sul caos che domina questo film (come altri film dei Cohen) e che riduce il mondo a qualcosa di irrazionale, nel quale l'uomo non può che prendere la vita così com’è, perché ogni logica o progettualità può essere vanificata in un lampo... e allora perché perdere tempo a preoccuparsi di qualsiasi cazzo di cosa?
...o forse l'unico scopo dei Cohen era intrattenere e divertire e ci sono riusciti alla grande!
Un'
opera perfetta. Un cast di attori pazzesco e colonna sonora che fa
da vera protagonista in alcune scene.
Voto
9... perché il 10 non si da a nessuno... forse!
"Casomai non vi rivedessi... buon pomeriggio, buonasera e buonanotte"
C.V.
PS
Ringrazio
K per avermi consigliato di vedere "Il grande Lebowski”,
perché la visione di quest'opera ha dato una svolta al mio sabato
pomeriggio proiettandomi nel folle mondo di Drugo e facendomi
divertire come non mi capitava da tempo con un film.
Jeff Brifges e Phlip Seymur Hoffman |
John Turturro nei panni di Jesus |
Jeff Bridges e Julianne Moore |
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