...fin da ragazzo, ho
sempre pensato che "Sogna ragazzo
sogna" di Roberto Vecchioni
fosse la canzone perfetta da dedicare a un
figlio o a una figlia:
è un torrente in piena che ti
fa trattenere il respiro e quando è terminata ti lascia lì… intontito, a chiederti quale
divinità letteraria abbia ispirato.
Frasi come "Conosco poeti che spostano fiumi con il pensiero" e "Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu" opere d'arte davanti alle quali a me viene solo da inchinarmi.
Poi, qualche tempo fa, dopo un
pranzo domenicale al Casale Eldoro, un agriturismo a Calestano in provincia di Parma, Roberto, il padrone di casa, è comparso
imbracciando la sua fedele chitarra e, dicendomi "Questa la conosci di sicuro!", ha attaccato a suonare e a
cantare:
"Come vorrei avere i tuoi occhi,
spalancati sul mondo come carte assorbenti..."
Certo che la conoscevo, "CULODRITTO" di Francesco Guccini, ma non ne sapevo le parole e non l'avevo mai
apprezzata fino in fondo, fino a quell'istante emiliano in cui il mondo
applaudiva quella meravigliosa poesia
forse concepita poco distante da lì.
Il cielo sembrava sospirare e c’era un bel vento che ravvivava i colori
e rendeva tutto più luminoso, forse era la nostra emozione che, grazie a quelle note, si ubriacava di vita.
https://www.youtube.com/watch?v=KF-Wn0v8wYo VERSIONE IN STUDIO
Da quel giorno mi piace avere "Culodritto"
sempre a portata di mano per liberarla nell'aria e così “volare verso un mondo
dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare” e continuare a immergermi felice nel pensiero di quegli occhi spalancati sul mondo, ovunque saranno.
…e se qualcuno mi dovesse chiedere
un'opinione su una canzone da dedicare al proprio figlio, forse gli farei ascoltare
parole come:
"dammi
ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto"
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto"
La
canzone perfetta da dedicare a un figlio non esiste, ognuno si sceglie la propria e io fin da ragazzo ho sempre
pensato che "Sogna ragazzo sogna"
di Roberto Vecchioni fosse la canzone perfetta da dedicare a un figlio ma anche che io stesso avrei voluto scrivere qualcosa per lui.
Sbadato che sono! Ora che
ci penso... tutto ciò che scrivo (una parte la potete trovare in questo blog) sono
messaggi infilati sotto la fessura della porta del tempo, del suo tempo… o
rinchiusi in bottiglie di vetro e affidati al vento del futuro, in attesa che lui li scopra!
Ti abbraccio
K
CULODRITTO
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tutto come i libri da sfogliare
e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare...
Culodritto, che vai via sicura, trasformando dal vivo cromosomi corsari
di longobardi, di celti e romani dell' antica pianura, di montanari,
reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi,
di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi,
anche se non avrai le mie risse terrose di campi, cortile e di strade
e non saprai che sapore ha il sapore dell' uva rubato a un filare,
presto ti accorgerai com'è facile farsi un' inutile software di scienza
e vedrai che confuso problema è adoprare la propria esperienza...
Culodritto, cosa vuoi che ti dica? Solo che costa sempre fatica
e che il vivere è sempre quello, ma è storia antica, Culodritto...
dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto...
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare...
CULODRITTO
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tutto come i libri da sfogliare
e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare...
Culodritto, che vai via sicura, trasformando dal vivo cromosomi corsari
di longobardi, di celti e romani dell' antica pianura, di montanari,
reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi,
di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi,
anche se non avrai le mie risse terrose di campi, cortile e di strade
e non saprai che sapore ha il sapore dell' uva rubato a un filare,
presto ti accorgerai com'è facile farsi un' inutile software di scienza
e vedrai che confuso problema è adoprare la propria esperienza...
Culodritto, cosa vuoi che ti dica? Solo che costa sempre fatica
e che il vivere è sempre quello, ma è storia antica, Culodritto...
dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto...
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare...
http://www.youtube.com/watch?v=EI0inbIoVj0
RispondiEliminaFabio