Ciao Massimo
Ieri sera, appena terminato di leggere “Fai bei sogni” sono uscito in balcone a guardare il cielo.
L’inverno rende le stelle ancora più luminose, come se il freddo fosse in grado di lucidarle.
Era tutto perfetto.
Poi ho iniziato a scriverti… era proprio il 31 Dicembre ed ero contento che l'ultima lettera dell'anno fosse dedicata a te e a "Fai bei sogni":
per parecchio tempo sono stato indeciso se leggerlo. Le uniche cose che sapevo erano che stava vendendo tantissimo (1 milione di copie già prima di Natale) ma anche che parlava di “un’assenza pesante” e non sapevo quanto mi andava di opprimere la mia anima con la tristezza e rischiando di provare quell’orrendo sentimento che è la compassione.
…poi, la sera del 25 Dicembre, ho iniziato a leggerlo.
Come temevo! Fin da subito, quel velo di tristezza, l’ho percepito tutto. Mi sono chiesto perché tu avessi scelto di scrivere un romanzo incentrato sulla morte? *
Ma dopo poche pagine avvertii una forza misteriosa che mi attirava a “Fai bei sogni” e che non mi avrebbe permesso mai e poi mai di staccarmene, non ne capivo il motivo ma sapevo che dovevo fidarmi. Puro istinto. Per fortuna.
Era tutto perfetto. E’ stato un crescendo. Ho divorato ogni parola come un affamato dopo giorni di digiuno. Non potevo smettere di leggerlo sebbene il peso dell’assenza fosse in agguato.
La storia mi faceva pensare a un albero nel deserto, un albero fortissimo!
Dopo l’ultima parola ero felice per averlo letto, e, sì è vero, pensavo a te con occhi diversi: mentre prima ti stimavo solo come giornalista, ora ti volevo anche bene come persona e senza la benché minima compassione.
Sarà difficile dimenticarmi le sensazioni provate davanti alla pagina in cui sveli l'articolo di giornale... e io che mi chiedevo come mai non nominassi mai il nome del protagonista!
"Tutto ciò che ci succede è sempre giusto e perfetto,"
Ciao Massimo, che il mondo possa vederti ridere per la maggior parte del tempo (…e accadrà se lo vorrai!).
...e questo è il mio augurio l'umanità intera!
Ti abbraccio
Grazie davvero
K
Con Fabio Fazio Con Gianluca Pessotto
Con Geppy Cucciari Con Michele Serra e Vittorio Zucconi
PS Io la conosco la voce degli dei. Accade quando scrivo. Qualcuno la chiama ispirazione.
E’ meraviglioso ascoltare gli dei che ti parlano.
PPS Mamma so quanto ti piaccia Gramellini ma io non sapevo se consigliartelo o meno ma... ora lo so:
LEGGI QUESTO LIBRO.
http://cultura.blogosfere.it/2012/12/fai-bei-sogni-gramellini-il-fenomeno-editoriale-senza-fine.html
Estratti da “Fai bei sogni”:
“Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione”.
“Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo (...)
L'intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perchè altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.”
Invece questo è un inizio di una mia poesia sul tema di “Fai bei sogni”:
“Non riesco ad addestrare la nostalgia agli addii,
al primo distacco di uno sguardo,
all’allontanarsi delle schiene,
al passaggio da contatto a distanza,
dal corpo all’immaginazione.
E’ la percezione infantile dell’abbandono,
è la percezione inerme davanti al tempo che sfugge,
(...)
Del resto perché ti preoccupi?
Ogni assenza è solo corporea.
Ma il mio cinismo è arte dilettantesca. (…)”
Dedicata a te che non capisci perché lui è andato via, a te che non lo accetti e a te che è cresciuta/o nonostante quella sua assenza.
N.B. A te che leggi e che non sei Gramellini.
Se hai intenzione di leggere "Fai bei sogni" e non vuoi nessun anticipo non leggere quanto segue:
*(Non sapevo che fosse autobiografico. Quando decido che prima o poi leggerò un libro,chiudo la porta a ogni ulteriore notizia su di esso, così da non crearmi aspettative che potrebbero deviare il mio giudizio.)
l'ho letto già dalla scorsa estate e l'ho consigliato a tutti. non è un libro che parla di morte, ma di amore, di verità, di consapevolezza. quante volte sappiamo le cose e pur di affrontarle facciamo finta di nulla. questo dice Gramellini. Io lo adoro perchè è una grande persona, umile,delicata con tanta voglia di trasmettere verità, sentimenti, valori. mi piace molto e appena posso non me lo perdo mai da Fazio. Felice che ti sia piaciuto, non avevo dubbi. Auguro a Gramellini un grande successo anche all'estero. é stato tradotto in 14 lingue e mi auguro che sia letto, riletto e amato.Pat
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