"In genere scrivo così e non sto a pensarci, ma quando spedisco è come una piccola parte di me che se ne va nelle mani di qualcuno lontano chilometri e chilometri, che si chiederà che cxxx sta succedendo o magari userà la mia lettera come carta igienica." -- John Lennon
"Il mondo è così privo d'amore che io ho disimparato ad odiare"
Forse passare una serata con Morgan significa risvegliarsi nudo sul ponte dei leoni a Monza senza sapere perché. Essere fra il pubblico a un suo concerto non avrà la stessa conclusione ma è comunque un’esperienza sorprendente.
Non lo ascoltavo dal vivo dai tempi dei Bluvertigo, dal 1904 credo, e ho approfittato del Brianza Rock Festival per tornare a questa buona abitudine.
Nonostante fossi preparato a trovarmi di fronte a un virtuoso dell’arte musicale… a fine concerto non ho potuto fare a meno che applaudire a piene mani e tornare a casa con un sorriso di compiacimento che non accenna ad attenuarsi nemmeno stamattina.
Non faccio in tempo a scrivergli che Mario Balotelli risponde all'Italia intera:
- “Sono Mario
Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano. L’ho voluto fortemente
perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente
a questo Mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso. Si magari
potevo fare gol con la Costa Rica avete ragione ma poi? Poi qual’è il problema?
Forse quello che vorreste dire tutti è questo?
La colpa non la faccio scaricare
a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e
non ha sbagliato niente (a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa
perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più
forte di prima e con la testa alta.
Fiero di aver dato tutto per il Suo paese. O forse, come dite voi, non sono
Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro “fratello”. MAI. In
questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti.
VERGOGNA non è chi può sbagliare
un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE. Italiani veri!
Vero?”. -
Vedi Mario… non basta credersi il migliore per esserlo…
bisogna dimostrarlo… e tu non l’hai mai dimostrato!
MAI! ...se non con sporadici lampi di genio… che possono
capitare a qualunque attaccante che giochi ad alti livelli.
Mario... e basta con 'sto fatto che sei "negro"! Chi se ne frega! Ho la sensazione che se tu fossi stato un comune italiano di pelle rosea saresti stato un Quagliarella qualunque, anzi... forse Quagliarella ha dei numeri anche migliori dei tuoi!! Dici di avere dato il massimo e allora ha ragione chi
dice che sei sopravvalutato… mi spiace ma te la sei cercata, perché e te lo
appena scritto, in questo mondiale si è parlato più di te e di Fanny che delle tue gesta sportive... praticamente inesistenti.
Dici che gli africani non ti scaricherebbero così?
Allora vai in Ghana e se qualcuno ti critica digli che non capisce niente di
calcio come hai fatto con due ex giocatori di tutto rispetto come Marocchi e Boban, poi vediamo se ti applaudono lo stesso se giochi una gara irritante come, oggettivamente, hai giocato questi Mondiali…
Tutto qua. La tua lettera doveva essere di scuse per un Mondiale fallito non di rabbia!
Mi spiace Mario… ma la risposta è ancora sbagliata
ci sono partite di calcio difficili da commentare perché portano con sé tante storie e tante anime da
raccontare.
Ecco… Italia Uruguay è una di quelle!
Si potrebbe iniziare dalla fine, dalla dignità di un confuso Prandelli che si dimette dopo aver fallito un Mondiale facendo prevalere
la paura sul coraggio, giocando con il timoroso modulo a una punta che è
un po' come presentarsi a un'orgia con la cintura di castità,
che come effetto ha prodotto 5 tiri in porta in 3 partite e una sola
vittoria ai danni di un'Inghilterra degna di un torneo aziendale.
Mi guardavo attorno mentre per la prima volta (finalmente!) i Pearl Jam suonavano a San Siro e vedevo volti sorpresi dall’intensità dei suoni, increduli per la bellezza percepita, in lacrime per “Just breath” (dedicata alla moglie lì presente) che è stata l’apice di un capolavoro iniziato poco prima delle 18, Eddy Vedder sale sul palco indossando la maglia numero 10 della Nazionale di calcio e regala ai presenti “Porch”.
Sono le 20.45 del 20 Giugno 2014 quando tutto ha inizio, sono i giorni del solstizio d’estate e i nuovi grattacieli di Milano riflettono un sole che pare non vorrebbe tramontare mai sulla notte dei Pearl Jam.
Sono le 20.45 ed eccola la voce di Eddie Vedder, la voce di un incantesimo, che fin dalla prima vibrazione di “Release” alza chilometri di pelle d’oca.
il tuo arresto per resistenza a pubblico ufficiale è stata la
notizia migliore di questi ultimi giorni. Non perché mi faccia
piacere, ma perché mi ha fatto pensare agli epici gesti di leggende del rock che
non esitavano a manifestare la propria esuberanza nemmeno davanti a tutori di
leggi promulgate da politici benpensanti.
Avevo letto solo il titolo: “Arrestato Mannarino: rissa e lesioni
a pubblico ufficiale” e già la mia mente in stato di esaltazione rievocava scene quali Jim Morrison arrestato a Miami per aver
mostrato al pubblico la sua “cince allegra” ed Elvis arrestato a Memphis per
rissa con un benzinaio, oppure Ozzy Osbourne arrestato dopo aver pisciato sul
monumento dell’indipendenza del Texas... ma la lista del rapporto fra musica e manette è lunga quanto entusiasmante.
Oggi in libreria ho sfogliato il
tuo libro “Una vita tutta curve”.
Mentre lo leggevo ho pensato
che è un peccato che ancora in troppe persone non conoscano la tua filosofia di
vita per vivere in armonia con il proprio corpo e le tue battaglie contro gli
standard estetici della nostra società... che ci bombarda quotidianamente con
modelli di bellezza dalla perfezione e dalla magrezza irreale.
"Mi piacciono gli italiani, vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra" Winston Churchill Ciao Matteo
se tu avessi ceduto la tua vittoria a Giacomo Voli avresti ricevuto una Standing Ovation degna dei
fantozziani 92 minuti di applausi. Sarebbe stata la tua vera vittoria… un
gesto che sarebbe stato apprezzato sia da anime “cattolicamente” nobili come Papa
Francesco che dai più implacabili satiri
di twitteriana presenza.