venerdì 11 gennaio 2013

A Marco Travaglio: la lettera che non avrei voluto scriverti


A MARCO TRAVAGLIO: LA LETTERA CHE NON AVREI VOLUTO SCRIVERTI

Ciao Marco

Grazie lo stesso.

Attendevo questo scontro da anni: Silvio Berlusconi da Michele Santoro! Che duello epico che sarebbe stato. M’immaginavo le domande serrate da parte di Michele e la tua arringa che lo avrebbe messo al muro.

Ma come fai a battere un genio della comunicazione?


I tuoi monologhi sono stati irreprensibili. Il secondo l'ho trovato addirittura superlativo: la mitragliata di “Forse non poteva” è stata entusiasmante, quasi poesia, da standing ovation come in effetti c’è stata.


Ma perché allora alla fine avevo quel senso di… confusione? Non capivo più cosa stavo guardando, ma soprattutto non ne capivo il motivo!

Nelle mie aspettative vedevo il Cavaliere in un vicolo cieco cercare una scappatoia o addirittura abbandonare lo studio, invece…

…invece, nella realtà, vedevo te che, nonostante i tuoi eccelsi articoli, ti giustificavi facendo notare la differenza fra condanne civili e penali… Santoro che sdoganava la  diffamazione, e Berlusconi che rideva nella più totale confusione.


Che cos’è il genio?” ci si chiedeva in “Amici miei”.
Ecco, Marco, il genio è colui che affronta il proprio drago a mani nude e anche se sa di essere sconfitto in partenza, riesce a cavarsela alzando polvere, facendo rumore e causando giramenti di testa al mostro alato.


Berlusconi è venuto a giocare fuori casa sapendo che non avrebbe potuto vincere e allora l'ha "buttata in vacca", usando vecchi trucchi come quello di cambiare discorso quando sapeva che non avrebbe avuto scampo (vedi la storia della DeutscheBank), oppure facendo il simpatico spostando l’attenzione su altro o, ancora, sfruttando anche l'ultimo secondo: il suo "Non fatevi infinocchiare ragazzi" è stato una mossa di finissima astuzia.

Berlusconi è un genio della comunicazione... per questo dovremmo starne alla larga!


Così alla fine non ci sono vinti né sconfitti ma, Marco, lui ora può rivendicare l’onore di aver affrontato il fuoco incrociato di Marco Travaglio e Michele Santoro e di non esserne uscito ferito.
Ahinoi!

Credimi, avrei voluto scriverti ben altra lettera.

In fin dei conti è proprio vero che certi sogni è meglio che rimangano tali per non scalfire la propria eterea bellezza!

Ti abbraccio Marco e, io, non ti ringrazierò mai abbastanza per il tuo lavoro 

K











Le intervistatrici: Giulia Innocenzi e Luisella Costamagna, scomparse troppo presto e senza spiegazione dalla "partita"!


                         







5 commenti:

  1. non ho percepito tutto questo, anzi Berlusconi ha fatto tanta ironia perchè era all'angolo. Travaglio è stato molto bravo, specialmente nel secondo intervento. Certo Berlusconi non poteva andarsene, Tutti scommettevano nel solito schema. Santoro ha fatto molto bene a far notare che stava leggendo dei fogli dei quali non conosceva neanche il contenuto. La replica di Travaglio non l'ho trovata una giustificazione, anzi, una chiarificazione sulle differenze di condanne. Mi è piaciuto il confronto e non penso Berlusconi ne sia poi uscito tanto a testa alta.

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  2. Se ad un professionista della comunicazione, anzichè fargli domande secche e aperte , gli fai un monologo di dieci minuti, gli dai il tempo di sviare a tutte le accuse.
    Vuoi colpirlo sulle mignotte? fagli la domanda secca su un caso specifico.
    Vuoi colpirlo sul caso mangano e sulla mafia? Fagli la domanda secca su Mangano
    Vuoi colpirlo sulla pressione fiscale che con lui non è diminuita? Fagli la domanda..
    Ripeto che, se tutte queste cose le metti in un monologo di dieci minuti, Berlusconi ha il tempo di riflettere e quando ti risponde aggira tutti i contraddittori oltre che prenderti per il culo.
    Ieri sera Travaglio sembrava Don mazzi davanti ad un tossico.
    in tutti i corsi di comunicazione insegnano a far domande secche e aperte, t'insegnano ad ascoltare la risposta del cliente per poi individuare la strategia migliore. Se al cliente gli parli "alla Travaglio" dopo dieci minuti ti saluta e ti dice ci risentiamo.
    ieri sera mi sembrava il pivellino (Travaglio) a casa del professionista(Berlusca).
    Tantè che gli hanno dato anche la scrivania padronale, la scrivania padronale ad un megalomane hihhiihihhihihi.
    Santoro sarà contento per gli ascolti, Travaglio avrà tirato le testate contro il muro e noi abbiamo assistito a Don Camillo VS Peppone.

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  3. Anch'io mi aspettavo di piu' da questo confronto. Ma la rabbia maggiore e che alla fine si e' capito il perche' non e' stato contrastato come si doveva!!!! C'erano degli accordi su alcuni argomenti da affrontare, e a questo non credevo Santoro si sarebbe prestato, anche perche' dall'altra parta mica c'era un galant'uomo, e tutti sappiamo quanto conta la parola data. Sinceramente lo trovo sempre patetico, ma questo ci fotte ancora!!!!!! Spero che i ragazzi presenti si lascino infinochiarre, poi parlare di comunismo disumano, andasse dal suo amico Putin (hops forse Putin non e' piu' comunista) che resta disumano.
    Rosalina

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  4. Beh, se c'erano degli accordi pretrasmissione io non avrei mai invitato uno cosi in studio.Comunque anche se Berlusconi non è stato messo alle strette sono convinto che questo accadrà con le elezioni in quanto credo prenda pochi consensi. Se invece così non fosse, mi arrendo e dico che ci meritiamo il paese com'è ridotto oggi.

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  5. Si anche secondo me non potevano andar oltre una certa soglia. L'errore è stato accettare il ricatto di restare pacati, pur di fare la trasmissione

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