giovedì 30 gennaio 2014

A Martina Colombari: della bellezza e degli autoscatti hot

Ciao Martina


che con i tuoi autoscatti bollenti mostri al mondo quel che sei oggi, quel che sei diventata dopo quasi 39 anni di vita.
In quel corpo ci sono tutte le tue cicatrici, le tue rughe concepite dall’unione di felicità e tristezza, in quel corpo c’è tutta la tua vita ma soprattutto ancora molta bellezza.

Potremmo stare ore a discutere sul significato dei selfie, la moda dei propri autoscatti da pubblicare sui social network.
Smisurato egocentrismo, solitudine, arte oppure ironia, potremmo infilarci in discorsi infiniti sui motivi che spingono a creare autoritratti come moderni Van Gogh e poi affidarli al circo mediatico in barba ad ogni principio di privacy.


Nei tuoi selfi sembri voler dire: “Guardatemi, io sono questa con tutti i miei pregi e i miei difetti”, poi ognuno tragga il proprio giudizio.
Nel tuo corpo io trovo più poesia oggi che 20 anni fa, nonostante il seno rifatto, nonostante la mano inflessibile del Tempo imbattibile:  
perché non esiste Bellezza senza poesia e viceversa.

La bellezza, come la poesia, è tutto ciò che trasmette un emozione di benessere, tutto ciò che crea un’attrazione spontanea e irresistibile.
Martina, non sto parlando della bellezza corporea che è un pregio effimero che con il tempo sfiorirà senza possibilità d’appello,  ma intendo quella bellezza spirituale che è ovunque ma che, a volte, ci vuole molta abilità per riconoscerla, quasi una sensibilità soprannaturale!


Guai a chi imposta il proprio fascino e i propri pregi solo sull’aspetto fisico perché combatte contro un nemico spietato: il Tempo! Guai a chi pensare di sfidare il Tempo ricorrendo alla chirurgia plastica, un mezzo che se abusato non fa altro che eliminare ogni sfumatura di poesia da un corpo che invecchia, perché chi non accetta il proprio destino sarà destinato a odiare gli specchi e ad affliggere la propria anima sconfitta.

…forse aveva ragione Daniél Mussy ad affermare che “la bruttezza (fisica) ha un vantaggio sulla bellezza: dura”. 
Ma non ha solo questo vantaggio: prima ci si accorge che, a lungo termine, puntare tutto sulla una bellezza esteriore destinata ad appassire è una battaglia persa e prima si avrà anche il tempo di affinare altre tecniche di charme che non si basino "sull'apparire" e, grazie al tempo, quest’ultime non possono che migliorare, anche quando il corpo avrà più le fattezze di una prugna secca che di umane!



La bellezza intellettuale, al contrario di quella estetica, con il tempo si può solo evolvere e renderci più affascinanti, migliori.

Ti saluto Martina… eri molto bella da giovane, sei affascinante oggi e mi auguro che tu non ce l’abbia troppo con il tempo che ti porterà via il tuo splendore esteriore... lo fa con tutti!

Ti abbraccio


K






...e Alessandro Costacurta






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