lunedì 12 novembre 2012

Da John Lennon a Paul McCartney "Chi ti credi di essere?"



Questa lettera del 1971 fa parte di una raccolta di scritti inediti di John Lennon in vendita in tutto il mondo dal 9 Ottobre 2012, giorno del 72° compleanno dell’ex-Beatles.

Leggere le parole di fuoco che John scrive a Paul McCartney e a sua moglie Linda è come scoprire che i propri genitori, in passato, si sono odiati e la reazione è di inaspettato sconcerto.

La lettera non fa che confermare le parole di “How do you sleep?”, la canzone che Lennon scrisse nello stesso anno di questa lettera, un anno dopo la separazione dei Beatles. 
Nel testo Lennon attacca McCartney con frasi tipo: L’unica cosa buona che hai fatto e stata “Ieri

E' difficile evitare di pensare che la canzone non sia un messaggio accusatorio verso l’ex collega, anche se poi il tutto sarà ridimensionato, per fortuna dei fans e della fama beatlesiana.
TRADUZIONE "HOW DO YOU SLEEP"

Come un pianista che improvvisa un concerto, le parole di Lennon appaiono un fiume in piena gonfiato da un temporale estivo.
Queste due pagine sono una risposta a una precedente lettera di Linda McCartney e, citando le parti salienti, inizia subito andando dritta al punto: 

Cari Linda e Paul stavo leggendo la vostra lettera e mi domandavo quale sciroccato fan dei Beatles di mezza età l'avesse scritta. Ho resistito alla tentazione di andare all'ultima pagina per scoprirlo. Continuavo a pensare: chi può essere? Queenie? La madre di Stuart? La moglie di Clive Epstein? Alan Williams? Che cavolo... è Linda!

Poi continua prendendo le difese di Yoko Ono, secondo Lennon, accusata ingiustamente di essere la causa della separazione dei beatles (ultimamente scagionata):
“Pensate davvero che i giornalisti mi/vi stiano dietro? Pensate questo? Chi ci crediamo/vi credete di essere? (...)spero vi rendiate conto di tutta la merda che voi e il resto dei miei amici -gentili e altruisti- avete riversato addosso a me e a Yoko da che ci siamo messi insieme.   Più di una volta ci siamo -mostrati superiori- & vi abbiamo perdonati entrambi, per cui questo è il meno che possiate fare per noi, voi nobili persone.”
In seguito affonda i colpi, sminuendo il loro titolo di “lord”, ricordando quanto hanno dovuto sopportare in cambio del successo e non mancando di dare qualche consiglio sia a Paul che a Linda:

“Linda - se non t' importa di ciò che dico - sta' zitta! - fa' scrivere Paul - o quant' altro. Quando mi hanno chiesto cosa avevo pensato a suo tempo della nomina a baronetti ecc. - ho risposto secondo quel che ricordavo - e ricordo perfettamente di aver provato un po' di imbarazzo - anche tu, Paul, no? - oppure (mi viene il sospetto) continui a crederci? Perdonerò Paul per aver incoraggiato i Beatles- se lui mi perdona per aver fatto lo stesso- per essere _-onesto e troppo premuroso con me-! Che cazzo, Linda, mica stai scrivendo per il libro dei Beatles!!! Non è dei Beatles che mi vergogno - (sono stato io a metterli insieme) - ma di certa merda che abbiamo dovuto sopportare per farli diventare così grandi . Pensi davvero che tutta l' arte di oggi sia nata grazie ai Beatles? - Io non credo che tu sia pazzo fino a questo punto - Paul - ci credi? Prova a smettere di crederci e magari ti svegli! Non abbiamo sempre detto di essere parte del movimento - e non il movimento? Abbiamo cambiato il mondo, è vero - ma ora cerca di completare l' opera - MOLLA IL TUO DISCO D'ORO E SPICCA IL VOLO!“ 

A dispetto del tono agguerrito di tutta la lettera, il saluto finale è degno dell’immagine dell’uomo di pace che, durante tutti gli anni ’70, Lennon avrebbe incarnato.

“Nonostante tutto, amore per voi due, da noi due”


Lettera 142: a Linda e Paul, 1971 (Traduzione di Alessio Catania)








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