mercoledì 25 marzo 2015

"Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez: come demolire una leggenda

Sto per sfregiare la Divinità!
Sto per prendere a calci un romanzo che Wikipedia definisce "considerato tra le opere più significative della letteratura del '900":
Sto per demolire la leggenda di “ Cent'anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez...
e me ne vergogno!


Per alcuni è il libro dei libri, per altri contiene al suo interno l'intera storia dell'umanità.
I Modena City Ramblers ci hanno costruito sopra una carriera dedicandogli canzoni meravigliose.
In internet ci sono solo lodi eterne all'opera di Marquez...
e allora perché cazzo io mi sono annoiato tantissimo a leggerlo?
Tutt'ora mi tormento chiedendomi
"Cos'è che non ho capito? Cosa mi è sfuggito di questo romanzo?"


Mi hanno detto: "E' meraviglioso ma è difficile"
Eppure a me non spaventano i libri difficili: 
"Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco mi ha sconvolto l'esistenza,

...e allora mi sono detto:
forse non era il momento giusto per leggere "Cent'anni di solitudine"... 
forse la mia mente non era ancora pronta per comprenderlo a fondo...
forse mi aspettavo di leggere qualcosa di simile a quel capolavoro assoluto che è "La casa degli spiriti" di Isabella Allende... 
forse....
ma resta il fatto che a pagina 350 (di 506) non ce l'ho fatta più è l'ho mollato lì!
...appena dopo la morte del Colonnello Aureliano poiché con la sua scomparsa anche le motivazioni per continuare a leggerlo erano svanite.
Inoltre mi ero perso fra le decine di Aureliano, Arcadio e Josè Arcadio... perché, generazione dopo generazione, tutti i personaggi di questo libro hanno gli stessi cazzo di nomi! Così la labirintica discendenza di Josè Arcadio Buendia rischia di confondere il lettore distogliendolo dalle storie della città di Macondo che, come è riportato in quarta di copertina, "è un paradigma dell'esistenza umana".

(consiglio a chi si avventurerà in questo romanzo di appuntarsi fin dall'inizio l'albero genealogico della famiglia Buendia... in caso contrario si rischierebbe di impazzire più di Asterix nella palazzo dell'aministrazione pubblica ne "Le 12 fatiche di Asterix"!)
Poi c'erano le domande che sorgevano spontanee ma alle quali non trovavo risposta... tipo:
perché cazzo Amaranta non vuole più sposare Pietro Crespi dopo averlo bramato per anni? Dopo che per poco non ammazzava la sorella innamorata anch'essa dell'artista italiano? Invece all'improvviso... non vuole più sposarlo! ... e Crespi come reagisce? S'ammazza dal dolore.
...e io come reagisco? Rimango lì perplesso, costretto a dover rileggere le pagine precedenti per cercare uno straccio di motivo che abbia spinto Amaranta a tale decisione assurda e invece... nulla... Amaranta è solo pazza! 
Ma intanto... io mi sono spazientito fra le pagine di questo libro che se non fosse per lo scoppio della guerra civile... sarebbe stato come “Beautiful” ma in salsa anarchica e sudamericana: tutti che si accoppiano con tutti, sorella con fratello, zia con nipote, adulto con bambina ecc... .

E poi c'è Remiedos "la bella": 
ora c'è e due righe dopo è morta... anzi no... è ascesa al cielo (anche se la sua ascensione ricorda un po' troppo la levitazione di Abatantuono nei panni de Il mago di Segrate in "Grand Hotel Excelsior")... e anche in questo caso ho dovuto rileggere le pagine precedenti per capire cosa davvero fosse accaduto... e tutt'ora non l'ho capito!

Monumento di Remedios la bella ad Aracataca in Colombia,
città natale di Marquez e in suo onore rinominata Mocando
Eppure io amo leggere. Sto sempre attento cercando di evitare che nulla mi sfugga... e invece in "Cent'anni di solitudine" troppo volte ciò che accadeva era sfuggente, incomprensibile!
... e intanto spuntava sempre un nuovo cazzo di Josè Arcadio figlio di Arcadio cugino di Josè Aureliano nipote di Josè Arcadio figlio di Aureliano... e Pietro Crespi? Si è ammazzato perché Amaranta non era del tutto in bolla!

Però ora mi deprimo e mi sento anche in imbarazzo...
perché Marquez è un premio Nobel alla letteratura, è uno dei più grandi scrittori del '900 (se non della Storia dell'Umanità), e il pensiero di criticare la sua opera più importante non dovrebbe nemmeno sfiorarmi e invece.. scrivo tutto ciò tormentato dalle domande...
scrivo cercando di convincermi del fatto che se “Cent'anni di solitudine” non mi è piaciuto è solo colpa mia... sono io che non ho capito la simbologia delle decine di storie di Macando... io ho sbagliato qualcosa... 
ma non capisco... 
DOVE ho sbagliato!... e se non fossi io ad aver sbagliato? E se davvero "Cent'anni di solitudine" fosse un libro di una noia pazzesca?
però... che cazzo... pure tu Gabriel due nomi diversi li potevi anche mettere.


...ma non è di certo tutto da buttare... ci mancherebbe altro... 
ci sono personaggi che oggettivamente profumano di leggenda come il Colonnello Aureliano e lo zingaro Melquiades, il patriarca Josè Arcadio e la matriarca Ursula; 
ci sono alcune pagine che spiegano la natura dell'essere umano, come ad esempio quando viene spiegato in modo chiarissimo come l'essere umano riesca a trasformare la pace in guerra;
ci sono alcune pagine di estrema magia come la morte del Colonnello Aureliano e qua e là ci sono anche perle di saggezza che non fanno mai male... ma sono poche gocce in un lago... 


...e ciò non è bastato per farmi appassionare a "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez che, ripeto,  mi ha destrutturato le palle come pochi libri hanno fatto.

Comunque lo tengo lì... nella mia biblioteca personale... e magari fra qualche anno...
ma nell'attesa... 
c'è qualcuno che riesce a spiegarmi cosa cazzo non ho capito?
grazie

K
Incipit originale

L'ingresso di Aracataca Macando
La video recensione entusiasta di Jovanotti


Il Mago di Segrate





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