domenica 28 ottobre 2012

A Barbara Berlusconi: di suo padre Silvio

a Barbara Berlusconi: di suo padre Silvio


Ciao Barbara

Scrivo a te perché ho la convinzione che se in ogni persona, nessuno escluso, esista uno scrigno che ne racchiuda la parte più pura dell’anima, nelle donne questa purezza è un principio fondamentale, oltre ad essere più spiccato e più semplice da trovare, per questo credo che tu possa comprendere al meglio le mie parole.

Ieri pomeriggio, mentre l’autunno offriva un antipasto d’inverno facendo piovere e iniziando a far calare le temperature in maniera vertiginosa, in TV è apparso il volto tirato e irrequieto di tuo padre: un volto che ormai sembra la caricatura di un anziano che non vuole accettare il proprio destino, che alla fine è il destino dell’universo tutto: invecchiare.


Mi ha fatto impressione quell’occhio sinistro che, per quanto fosse innaturale, sembrava dire “arrivederci” all’occhio destro. Poi da quel volto hanno iniziato a uscire parole di collera, parole forzate come il viso che le pronunciava. Fuori dalla finestra l’autunno mostrava il peggio di sé e, quasi a sfida, dentro la“scatola magica” c’era un essere umano che non voleva essere da meno.

Devi sapere che, da sempre, io sono stato avversario politico di tuo padre, fin dal 1994, quando per la prima volta lo vidi nelle vesti di politico nell’indimenticabile conferenza stampa nota come“la discesa in campo”. Io avevo 18 anni, ero immaturo, molto immaturo, ma quell’uomo che parlava con parole mandate giù a memoria e che mentre parlava controllava i gesti delle mani con una precisione da chirurgo, mi inquietò. Stava recitando. Quell’uomo recitava. Fingeva. Ero politicamente acerbo ma in ogni sua parola io leggevo tutt'altro, leggevo l’esatto contrario e in quel preciso momento decisi di essergli oppositore. In quasi 20 anni ho provato rabbia e disgusto verso di lui, l’ho criticato in continuazione (e mai abbastanza), ho fatto il diavolo a quattro per smascherare ciò che io reputavo nefandezze politiche (come la legalizzazione del falso in bilancio o lo scudo fiscale per esempio) architettate dai suoi governi, insomma è stata una battaglia dura. Ma mai come ieri ho provato tanta compassione nei suoi confronti, e io ho la convinzione che la compassione sia il peggiore dei sentimenti, forse anche peggio dell’odio, perché chi prova compassione si pone a un livello superiore rispetto a chi la subisce, mentre nonostante l’odio sia un’emozione spregevole, volenti o nolenti, le due parti in causa rimangano sullo stesso livello, chi prova odio regala al proprio “avversario” un’importanza enorme, seppur disprezzando.

Ma tornando a ieri, mentre osservavo tuo padre, mi è venuta in mente “Jenny è pezza” di Vasco Rossi. Credo tu la conosca. A mio parere è una delle canzoni più belle di Vasco, ma è tanto bella quanto triste. Ripetevo nella testa alcune frasi di quel testo e mi accorgevo che sembravano scritte per tuo padre:

“Jenny non sente più niente, non sente le voci che il vento le porta, Jenny è stanca”

e davanti a me c’era un uomo stanco che non voleva accettare la realtà. Era uno stolto colui che avevo davanti? Perché se i saggi sanno accettare e rispettare una sconfitta, gli stolti continuano ad agitarsi con gli unici risultati di muovere aria vanamente e peggiorare le cose. Barbara, noi italiani non possiamo più permetterci che le cose peggiorino.

Continuando a pensare a quella canzone, mi sei venuta in mente tu:

“Io che l'ho vista piangere di gioia e ridere / che più di lei la vita credo mai nessuno amò /io non vi credo lasciatela stare / voi non potete”

del resto è tuo padre e ed è logico che di lui tu ne abbia un punto di vista differente dal mio, e per questo non riesco a immaginare le sensazioni che tu abbia potuto provare nel vedere e sentire la conferenza stampa di ieri. Barabra, però io ti posso assicurare che la maggior parte della gente ha provato sentimenti come i miei, di pena e compassione, altri di inquietudine e sfinimento oppure peggio, forse un paio di TV saranno state anche bersagliate da ciabatte o telecomandi volanti!

Eppure che perdita immensa ha avuto il mondo quel giorno in cui lui scelse di parteggiare per il lato materialista dell’anima invece che per quello spirituale. Una persona con il suo carisma, eccezionale oserei affermare, avrebbe davvero cambiato la storia dell’umanità se si fosse battuto per l’eguaglianza, la coesistenza e la cultura invece che asservirsi al Dio Denaro profetizzando il verbo dell’avidità. Avremmo avuto l’onore di vivere sulla terra nella stessa epoca di una guida spirituale illuminata dalla buona stella dell’armonia cosmica. Avremmo palpitato per un uomo che avrebbe speso ogni istante della sua vita affinché le sorti del mondo prendessero la direzione delle virtù invece che affondare nei meandri dell’autodistruzione. Sarebbe stato accostato a Martin Luther King e Gandhi, inimicandosi il lato oscuro del potere che cerca di spostare gli equilibri del mondo verso la bramosia e l’opulenza e che avrebbe cercato di farlo sparire con ogni mezzo, com’è capitato a chiunque lotti per un mondo di pace.

Invece, per nostra maledizione, la strada che ha scelto e proprio quella lodata dai burattinai del potere: il potere ad ogni costo. Ma tutto questo tempo sprecato per preservare la propria ricchezza a cosa ha portato? Forse la risposta la troviamo ancora nel testo di“Jenny e pazza”:

non può più restare / portatela via / rovina il morale alla gente”

Per concludere, Barbara, non so quali siano i rapporti fra te e lui, ma, se mio padre dovesse rendersi“ridicolo” agli occhi della gente (ma fosse anche solo ai miei occhi) io, cercherei di intervenire, parlandogli, creando un dialogo e provando a farlo ragionare, magari sussurrandogli nell'orecchio che "Antigua non è un brutto posto dove vivere, anzi...".

Ti auguro una vita serena
Un abbraccio
K

https://www.youtube.com/watch?v=K3I2O9jTlKM "Jenny è Pazza"


https://www.youtube.com/watch?v=s9NGRB2b7nA A causa del fiatone, Silvio Berlusconi non riesce a parlare alla conferenza stampa suddetta!









PS “Jenny è pezza” è incisa in “Ma cosa vuoi che sia una canzone”e la canzone che la segue è “Ambarabaccicoccò”, a mio parere un capolavoro che, per alcuni tratti del testo, potrebbe benissimo applicarsi alla storia politica di tuo padre.

Eccotela: https://www.youtube.com/watch?v=I5LbdFjb1fY

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