domenica 23 marzo 2014

I viaggi di K: MOSCA. La capitale russa vista con gli occhi di Sonia Ragone

“Non sono le persone a fare i viaggi ma i viaggi a fare le persone” con questa frase di John Steinbeck presento una nuova avventura de “I viaggi di K”.

…ecco Mosca, la capitale russa, vista con gli occhi di Sonia Ragone, una stretta conoscenza e nuova collaboratrice de "Le visioni di K".

Il suo articolo è già stato pubblicato su moscovita.it, un sito di valore assoluto se ci si vuole avvicinare a Mosca o se si è già dei “filomoscoviti” 

Con molto piacere ospito questo articolo fra “Le visioni di K”, per darne maggior risonanza affinché Mosca sia meno lontana e affinché incuta meno timore per chi come noi è cresciuto sotto l’egida cultura anglo-vaticano-statunitense:




“A chi, come me,è sempre stato attratto dal fascino contraddittorio di Mosca, metropoli in cui la modernità convive con un’impronta culturale fortemente ancorata al passato, consiglio di leggere questo racconto di viaggio, per scoprire le impressioni e sensazioni di una “esordiente” nella capitale russa. E, perché no, magari anche per condividerle.

Il primo impatto in una nuova città è decisamente quello che continuerà a influenzare la nostra percezione di quel luogo, anche dopo averci vissuto più a lungo. Così, atterrata di notte a Sheremetyevo,  ho subito cercato di catturare con lo sguardo quanto più possibile, di leggere le infinite scritte che scorrevano dal finestrino in un alfabeto ancora non molto familiare. Un dettaglio curioso che ha colto subito la mia attenzione riguarda proprio i nomi delle più grandi catene di negozi internazionali: sparsi per tutta la città, si notano le insegne e i loghi familiari di supermercati e café europei e americani trascritti in cirillico… proprio come vengono pronunciati! Sono consapevole che, dopo aver passato qualche giorno a Mosca, questo particolare diventa una banalità, ma inizialmente mi ha davvero colpito scoprire i famosissimi Aшaн (Ashan, ossia Auchan), Старбaкc (Starbucks, scritto proprio Starbaks) e леруа мерлен (Leroy Merlin, letteralmente Lerua Merlen)!
Una caratteristica distintiva di Mosca, impossibile da non notare subito, è il traffico incessante in qualunque ora del giorno e della notte. È possibile trovarsi bloccati in un ingorgo alle 11 di sera come alle 2 di pomeriggio, in qualsiasi zona della città! Una megalopoli che non dorme mai, con un flusso ininterrotto di gente proveniente da ogni angolo del centro e della periferia, come un fiume in piena che si muove in auto o con la metro (capolavoro architettonico su cui tornerò più avanti) e che rende la frenesia una parte integrante della vita moscovita.
Non esagero quando parlo di megalopoli, le nostre Roma e Milano impallidiscono in termini di grandezza: superstrade a 12 corsie, grattacieli monolitici in puro stile sovietico, immense aree commerciali aperte 24 ore su 24 e sempre pullulanti di gente… insomma, la sensazione che si avverte appena arrivati è proprio quella di essere minuscoli e sperduti nella grande Mockвa!

Sebbene la mia esperienza a Mosca sia ancora marginale - al momento, limitata alle due settimane trascorse durante le festività natalizie del 2013/14 - mi sento in dovere di demolire alcuni tra i principali luoghi comuni sulla cultura e la popolazione russa. 
La freddezza e la ostilità delle persone: cose di cui si sente tanto parlare, è, da quel che ho notato, motivata da un’iniziale formalità nel relazionarsi con gli estranei. Una volta entrati in confidenza, però, questa diffidenza lascia subito il posto ad una calda cordialità ed ospitalità. Quest’ultima, difatti, è uno dei valori principali della cultura russa, che considera l’ospite sacro. Esso, dunque, deve essere accolto nella sfera domestica russa e introdotto alle tradizioni locali.

Connesso a questo aspetto è il culto delle festività e delle celebrazioni in famiglia: complice la circostanza di essermi trovata nella capitale russa nel periodo di Capodanno e del Natale ortodosso, ho avuto la possibilità di osservare come i russi tengano particolarmente a tali ricorrenze. Il Capodanno è considerato la più importante festa dell’anno, e va trascorso in famiglia, all’insegna dei rituali e dei pasti tradizionali: lo scambio dei regali portati da Ded Moroz, la Vodka che allieta le cene e accompagna caviale e aringhe. Questo è anche il periodo ideale per rilassarsi nella banya, la sauna tradizionale, in cui al bagno di vapore si alternano brevi immersioni in acqua gelida o qualche salto nella neve, il tutto completato da leggere scudisciate con ramoscelli di betulla, pianta dalle presunte proprietà benefiche.
Un’altra immagine ricorrente legata alla Russia riguarda la rigidità e l’estrema burocratizzazione, elementi effettivamente riscontrabili tra le forze dell’ordine e la vigilanza, massicciamente presenti soprattutto nelle aree più turistiche di Mosca. Non è raro, infatti, incorrere in controlli di documenti, visti e permessi anche passeggiando intorno alla Piazza Rossa. Se ciò, da una parte, può sembrare sinonimo di eccessivo controllo, dall’altra permette ai cittadini e ai turisti di avvertire un senso di protezione e di sicurezza maggiore rispetto a quanto avviene in altre città europee meno pattugliate.

Concludo il mio breve racconto di viaggio con cinque “must-see” dell’inverno moscovita:

       Parchi: per chi visita Mosca, d’inverno è irrinunciabile passeggiare nei parchi illuminati a festa e animati da diverse attività natalizie, come estese piste di pattinaggio in musica sempre popolate, statue di ghiaccio, mercatini e stand tradizionali, e poi magari sostare in un accogliente café immerso nella natura gelata. Tra tutti, suggerisco il Parco Sokolniki, di cui ho apprezzato le iniziative legate alle Olimpiadi invernali di Sochi, le originali e futuristiche sculture di ghiaccio (da lasciare a bocca aperta adulti e bambini!) e i sentieri ghiacciati, che permettono di pattinare lungo tutto l’itinerario del parco.
       Metropolitana: la Московский метрополитен имени В.И. Ленина (ossia la metropolitana moscovita in nome a V.I. Lenin) è, come anticipavo, una delle più suggestive al mondo. Ogni fermata merita di essere visitata come se fosse un museo sotterraneo lungo i binari, con arcate e colonnati, mosaici, soffitti affrescati, sculture e lampadari in stile Versailles. Lo stupore nel trovarsi davanti ad uno scenario nuovo ad ogni stazione fa dimenticare anche il sovraffollamento di questo mezzo, secondo al mondo per transiti giornalieri solo alla subway di Tokyo! La metropolitana di Mosca è inoltre una delle più profonde del globo: la stazione di Park Pobedy arriva ad 85 metri sotto il livello stradale, poiché la costruzione di questa parte della rete ferroviaria è coincisa con gli anni della guerra fredda, e le stazioni erano state progettate anche per fungere da rifugi in caso di attacco atomico.
-        Izmailovo: questo parco – che ospita il celeberrimo mercatino tradizionale Vernisazh – è senz’altro da annoverare tra i must-see per i “novellini” nella grande città. Non un banale mercato con souvenir kitsch e antiquati, bensì un labirinto di stand traboccanti di oggetti e utensili originali della cultura russa con, sullo sfondo, il profilo colorato dei tetti dalla tipica architettura russa. Un marasma di colbacchi, valenki, matrioske di ogni forma, dimensione e soggetto, vasellame dai tradizionali colori nero, oro e rosso, Cheburaska parlanti e canterini… Insomma, una vera e propria full immersion nella storia, anche con arnesi di seconda mano risalenti all’era sovietica.
-        City e lo skyline notturno: per chi vuole godersi una vista mozzafiato, da far dubitare se ci si trovi a Mosca o nella Grande Mela, consiglio di avvicinarsi alla zona della City, con i grattacieli dalle strutture ultramoderne e futuristiche, che svettano nel cielo della città illuminati da giochi di luci suggestivi. Passeggiando dalla City lungo la Moscova, non ci si può non fermare ad ammirare la città dall’ansa del fiume di fronte al maestoso Hotel Ucraina, una delle sette sorelle di Stalin, che riflette le sue luci nell’acqua sottostante.

-        Fuochi d’artificio nella Piazza Rossa: naturalmente, non poteva mancare il posto più conosciuto di Mosca, meta di migliaia di turisti ogni giorno, Красная площадь, con la famosissima Cattedrale di San Basilio, dall’apparente anarchia architettonica e molteplicità di colori, stili, forme e cupole. Questa singolare cattedrale ortodossa merita di essere ammirata e visitata in tutta la sua complessità, ma è durante la notte di Capodanno che essa raggiunge la sua più alta magnificenza. Un’esplosione di luci e colori nel cielo nero che fa da sfondo alla Cattedrale, ne esalta la combinazione cromatica e le conferisce un’area fiabesca e surreale. Gli occhi sembrano quasi inadatti a quel tripudio di luci e colori che il gioco di fuochi d’artificio emana sopra la cattedrale. Senz’altro uno spettacolo che ripaga il freddo della mezzanotte moscovita!
Ecco Mosca da un fugace, ma “intenso” punto di vista! Mi auguro che i miei aneddoti, le mie impressioni ed esperienze abbiano incuriosito ed invogliato chi non ha ancora avuto il piacere di visitare questa città dai cento volti, e che ciò che ho raccontato abbia richiamato ricordi e sensazioni di chi invece conosce Mosca meglio della sottoscritta.”


Sonia Ragone


...e il punto di vista dei Pink Floyd a poco più di 2 anni dalla fine dell'Unione Sovietica



ALTRE FOTO DAL WEB:









6 commenti:

  1. Che onore essere la prima "autrice" della rubrica "I viaggi di K"!
    Penso sia necessario raccontare e far conoscere Mosca sotto un'altra prospettiva, con gli occhi di un'italiana, proprio in un periodo in cui la Russia è contestata dall'opinione pubblica di tutto il
    mondo occidentale...
    S.R.

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  2. Non capisco molto bene a che "altra prospettiva" tu ti riferisca: il tuo intervento è non solo inutilmente lungo ma soprattutto infarcito degli stessi luoghi comuni che dici di non gradire. Forse un po' più di sintesi, cuore e budella, avrebbero reso le tue impressioni più sincere e, dunque, interessanti. Così, dubito qualcuno ti leggerà dopo le prime righe. Scrivi con un buon italiano, è indubbio, e te ne faccio i complimenti. Ma, a mio modo di vedere, un'anima vera, istintiva e verace, nel resoconto, manca in modo assoluto

    Scusa la sincerità,

    Cris

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  3. @Cris Righi l'anima c'è ed è nella passione con cui Sonia ha scritto. Certo, l'articolo potrebbe risultare un po' didattico e prolisso ma senza dubbio sono difetti causati dall'inesperienza... del resto è il primo articolo che ha scritto.
    Forse anche il primo scritto di Chatwin o Kapuscinski non sarà stato all'altezza delle grandiose opere scritte in seguito, non credi?
    ...ma come disse Clint Eastwood "Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le proprie".

    Grazie per i suggerimenti, un po' meno per le critiche immotivate*,

    riferirò

    K

    *Sulla sincerità delle impressioni non hai nessun presupposto di valutazione quindi nemmeno il diritto di scriverlo.

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  4. PS Io il suo articolo l'ho comunque trovato interessante. Ma per ogni apprezzamento c'è sempre una critica negativa che, se costruttiva, è molto più utile di un applauso!

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  5. @Cris Righi Peccato essere riuscita a leggere il tuo commento solo ora e non aver avuto modo di replicare subito. Mi dispiace che il mio articolo non abbia suscitato in te nulla, se non l'acidità che ti ha portato a scrivere il tuo commento.
    Condivido con @SteCheRide che non puoi assolutamente giudicare la sincerità delle impressioni, né il cuore e l'anima che mi ha portato a scrivere l'articolo. Accetto la tua critica sul fatto che lo hai trovato lungo e non interessante, pur considerando che si tratta di un tuo giudizio del tutto soggettivo, dato che ho ricevuto da altri lettori un riscontro completamente opposto, invogliati anzi a visitare Mosca dopo aver letto della mia esperienza.
    Non ho assolutamente la presunzione di affermare che si tratta di un masterpiece (come ha già anticipato @SteCheRide, sono un'esordiente), ma questo non giustica le critiche gratuite.

    S.R.

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