Ciao Martina
che con i tuoi autoscatti bollenti mostri al mondo quel
che sei oggi, quel che sei diventata dopo quasi 39 anni di vita.
In quel corpo ci sono tutte le tue cicatrici, le tue rughe
concepite dall’unione di felicità e tristezza, in quel corpo c’è tutta la tua
vita ma soprattutto ancora molta bellezza.
Potremmo stare ore a discutere sul significato dei selfie, la moda
dei propri autoscatti da pubblicare sui social network.
Smisurato egocentrismo, solitudine, arte oppure ironia, potremmo infilarci
in discorsi infiniti sui motivi che spingono a creare autoritratti come
moderni Van Gogh e poi affidarli al circo mediatico in barba ad ogni principio
di privacy.
Nei tuoi selfi sembri voler dire: “Guardatemi, io sono questa con
tutti i miei pregi e i miei difetti”, poi ognuno tragga il proprio giudizio.
Nel tuo corpo io trovo più poesia oggi che 20 anni fa, nonostante
il seno rifatto, nonostante la mano inflessibile del Tempo imbattibile:
perché non esiste Bellezza senza poesia e viceversa.
La bellezza, come la poesia, è tutto ciò che trasmette un emozione
di benessere, tutto ciò che crea un’attrazione spontanea e
irresistibile.
Martina, non sto parlando della bellezza corporea che è un pregio effimero che con il
tempo sfiorirà senza possibilità d’appello, ma intendo quella bellezza spirituale che è ovunque ma che, a
volte, ci vuole molta abilità per riconoscerla, quasi una sensibilità
soprannaturale!
Guai a chi imposta il proprio fascino e i propri pregi solo
sull’aspetto fisico perché combatte contro un nemico spietato: il Tempo! Guai a chi pensare di sfidare il Tempo ricorrendo alla chirurgia
plastica, un mezzo che se abusato non fa altro che eliminare ogni sfumatura di poesia da un corpo che invecchia, perché chi non accetta il proprio destino sarà destinato a odiare gli specchi e ad affliggere la propria
anima sconfitta.
…forse aveva ragione Daniél Mussy ad affermare
che “la bruttezza (fisica) ha un vantaggio sulla bellezza: dura”.
Ma non ha solo questo vantaggio: prima ci si accorge
che, a lungo termine, puntare tutto sulla una bellezza esteriore destinata ad appassire
è una battaglia persa e prima si avrà anche il tempo di affinare altre tecniche
di charme che non si basino "sull'apparire" e, grazie al tempo,
quest’ultime non possono che migliorare, anche quando il corpo avrà più le
fattezze di una prugna secca che di umane!
La bellezza intellettuale, al contrario di quella estetica, con il
tempo si può solo evolvere e renderci più affascinanti, migliori.
Ti saluto Martina… eri molto bella da giovane, sei affascinante oggi e
mi auguro che tu non ce l’abbia troppo con il tempo che ti porterà via il tuo
splendore esteriore... lo fa con tutti!
Ti abbraccio
K
...e Alessandro Costacurta |