martedì 16 dicembre 2014

"Il Grande Lebowski": il favoloso mondo di Drugo (recensione di Claudio Villanova)


I fratelli Cohen dirigono e rappresentano l'epopea di questo personaggio, Jeff Lebowski detto Drugo, al quale una combinazione di eventi del tutto casuali sconvolgeranno la sua vita di nullafacente che ha l'ozio come punto cardine, come Divinità assoluta.

L'intera storia ha un incipit curioso:
Drugo vuole farsi risarcire un tappetto di dubbio valore di sua proprietà sul quale un sequestratore mercenario ha urinato dopo aver capito che non era lui, Jeff Lebowski il disoccupato, la vittima del rapimento ma il suo omonimo Jeff Lebowki il miliardario che, così, diverrà il debitore di Drugo.


Da qui hanno origine una serie di eventi sorprendenti e la placida e indolente esistenza di Drugo diventerà sempre più intricata e complessa.
Il nostro (anti)eroe sarà accompagnato nelle sue avventure da una galleria illimitata di personaggi folli e sopra le righe, tutti scritti magnificamente che trasformeranno il cast in una perfetta orchestra sinfonica:
Walter (interpretato da un maestoso John Goodman),il migliore amico di Drugo, con dei grossi problemi di autocontrollo e che è rimasto ossessionato dalla guerra in Vietnam;
Donny (eccezionale Steve Buscemi), lo scemo del gruppo, quello che abita un mondo completamente suo e che non riesce neanche ad entrare nei discorsi dei suoi amici;
e infine l'apoteosi di Jeff Bridge nel ruolo di Jeffry Jeff Drugo “Il Grande”Lebowski, un'interpretazione che sarà tatuata per sempre nella Storia del Cinema per autorevolezza e bravura... e non sto esagerando!
Nel cast ci sono anche Julianne Moore (bellissima e divertentissima) e Phlip Seymour Hoffman (che artisticamente ci manca tanto).

Ciò che stupisce di più è che, oltre a questi personaggi memorabili, c'è un intero universo di comparse che appaiono solo per pochi istanti ma che sono all'altezza di questo ingranaggio che gira spaventosamente senza intoppi, per citarne solo alcuni: il commissario di Malibù, il tassista fuori di testa che è presente in una scena di forse neanche 30 secondi (ma che mi ha fatto scompisciare dal ridere) e lo psicopatico giocatore di bowling Jesus interpretato da John Turturro in un cameo da applausi!
Questo mix di storie e di personaggi è legato da una sceneggiatura solida, che eccelle grazie a dialoghi assolutamente geniali e folli al tempo stesso, coerenti rispetto al tipo di soggetti che li recitano (scegliere un dialogo da citare sarebbe impossibile, ma quello in cui viene scambiato Lennon con Lenin è superlativo, in quel dialogo c'è tutta l'arte del cinema). 



La regia, con un'abilità eccezionale, è capacissima di alternare diversi stili e tecniche a seconda delle varie esigenze.

Per comprendere fino in fondo questa storia bisogna chiedersi cosa c'è nell'animo profondo di Jeffrey "Drugo" Lebowski. La risposta si può trovare in tre parole: "Prendila come viene!", questa è l'unica cosa che conta per lui... e che si fotta tutto il resto! Jeff è un uomo che convive in grazia con la sua pigrizia, disoccupato per scelta, senza ansie tra una fumata di marijuana, una partita di bowling e un white russian... e chi ve l'ha detto che non abbia ragione lui?
Un personaggio che è già leggenda tanto da far nascere in alcuni l'idea di costituire una vera religione intorno a questo eroe della modernità: il dudeismo (dal suo nome originale nell'edizione americana “The dude”).



Ecco "Il grande Lebowski"! 
Una stupenda favola nichilista, che, a una lettura più attenta, si presta a interpretazioni più impegnative, come quella sul caos che domina questo film (come altri film dei Cohen) e che riduce il mondo a qualcosa di irrazionale, nel quale l'uomo non può che prendere la vita così com’è, perché ogni logica o progettualità può essere vanificata in un lampo... e allora perché perdere tempo a preoccuparsi di qualsiasi cazzo di cosa?
...o forse l'unico scopo dei Cohen era intrattenere e divertire e ci sono riusciti alla grande!

Un' opera perfetta. Un cast di attori pazzesco e colonna sonora che fa da vera protagonista in alcune scene.

Voto 9... perché il 10 non si da a nessuno... forse!


"Casomai non vi rivedessi... buon pomeriggio, buonasera e buonanotte"

C.V.



PS Ringrazio K per avermi consigliato di vedere "Il grande Lebowski”, perché la visione di quest'opera ha dato una svolta al mio sabato pomeriggio proiettandomi nel folle mondo di Drugo e facendomi divertire come non mi capitava da tempo con un film.


Jeff Brifges e Phlip Seymur Hoffman

John Turturro nei panni di Jesus

Jeff Bridges e Julianne Moore

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