venerdì 28 novembre 2014

"Interstellar": Odissea nello spazio... dei poveri (recensione di Claudio Villanova)


Avete presente quei giocatori di calcio che avrebbero tutte le carte in regola per essere decisivi ma ai quali manca sempre quel guizzo che li farebbe diventare dei Campioni? 
Allo stesso modo Nolan è capacissimo dal punto di vista tecnico a ricreare una galassia, riesce a scrivere una sceneggiatura complessa e intrecciata, ma alla fine gli manca la capacità di rischiare per andare oltre i limiti del genere “Blockbuster”. 
Ecco “Interstellar” che poteva essere il film che l'avrebbe condotto nell'Olimpo del cinema, anche grazie alla partecipazione di un ottimo cast (Matthew McConaughey, Michael Caine e Anna Hathaway), e che invece ricade nei soliti errori del suo cinema.
Nolan dà fin troppa voce ai personaggi a discapito delle immagini, tanto da rendere molti dialoghi delle vere didascalie alle scene (come lo scienziato che spiega a un fottuto astronauta cos'è un warmhole piegando un foglio di carta!) oppure estremamente demenziali attraverso dei personaggi creati apposta per rendere il film più leggero (basti pensare all'odioso, quanto simpatico robot TARS che c'entra poco e niente con il tono solenne del film).


Eppure la trama è molto interessante: in un futuro prossimo il pianeta Terra è in grave pericolo, gli animali sono estinti e l'agricoltura non riesce più a produrre gli alimenti necessari per la sopravvivenza (solo la coltivazione di mais resiste). Cooper (McConaughey) ex pilota della NASA, si ritrova da esploratore dello spazio ad agricoltore e custode del pianeta Terra, ma nel corso del film le su qualità di astronauta saranno utili per andare alla ricerca di un pianeta più ospitale dove poter far emigrare il genere umano garantendogli la sopravvivenza (non ditelo a Salvini però!).
Tutti temi interessantissimi ma che purtroppo rimangono solo in sottofondo rispetto all'azione, alla spettacolarità e ai dialoghi di cui sopra, che alla fine prendono il sopravvento nel film facendogli perdere il diritto di fregiarsi del titolo di "CAPOLAVORO".


Nonostante il pippone di critica negativa “Interstellar” è buon film, pur durando 2 ore e 50 minuti riesce ad avere un ritmo molto bilanciato e non noioso, ci sono delle scene ambientate nel cosmo spettacolari, nelle quali attraverso il silenzio veniamo proiettati direttamente nell'universo più profondo. Insomma, il problema di “Interstellar” sono le abnormi aspettative che le premesse creano perché il film diverte ed è attento al minimo dettaglio tecnico.
Un'altra piccola nota dolente per il film di Nolan è che non si può fare a meno di paragonarlo con "2001: Odissea nello spazio" ed è evidente che “Interstellar” non può reggere il confronto perché non riesce ad osare fino in fondo e si trasforma in una versione più vendibile del capolavoro di Kubrick.


Questo film voleva e poteva essere una pietra miliare del cinema ma ha avuto anche la pretesa di voler piacere a più persone possibile e per fare questo bisogna scendere a compromessi,
insomma... è un po' troppo democristiano.

Voto 7 per il film in sé, un buon film.
Voto 4 rispetto alle aspettative e alla domanda che fa sorgere spontanea: "Chissà che cazzo di meraviglie avrebbe creato Kubrick con i mezzi cinematografici di oggi?" 

"Casomai non vi rivedessi... buon pomeriggio, buonasera e buonanotte"

C.V.


Hey Salvini arrivano altri immigrati... che faccio? Sparo?




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