martedì 28 luglio 2015

"Non volare via" di Sara Rattaro: che l'emozione cominci a scorrere! (recensione)

Ciao Sara

Venerdì scorso stavo prendendo un treno ma ero incerto che fossi sul binario giusto, ma non c'era più tempo e mentre stavo salendo sulla scaletta del vagone mi venne in mente questa frase:

Se c'è un blackout o sbagli la direzione del treno, non puoi far altro che aspettare

ma dove l'avevo letta o sentita questa frase? Mi chiesi mentre cercavo il numero 13B fra sedili tutti uguali e passeggeri concitati intenti a prendere il proprio posto in questo viaggio...
Ma certo!” esclamai sonoro come un novello Archimede fra la sorpresa di qualcuno...
in “Non volare via” di Sara Rattaro...
il tuo libro Sara!
Nonostante l'avessi finito di leggere da un po', ecco che all'improvviso mi si ripresentava in forma di illuminazione...
...perché “Non volare via” è uno di quei libri che entra in circolo nelle vene, che nidifica nel sottotetto dell'amigdala, proprio lì dove nel cervello umano nascono le emozioni, 
e quando meno ce lo si aspetta si trasforma in quella carezza che fa bene all'anima.

...eppure ho sempre evitato libri o film in cui avrei potuto trovare tracce di compassione  (per intenderci preferisco "La versione di Barney” di Richler a "La stanza del figlio" di Moretti) più per protezione che per disinteresse... del resto il cinismo è una delle migliori difese contro il lato gretto della vita, 
e “Non volare via” aveva buoni presupposti per farmi provare sentimenti simili alla pietà, un figlio audioleso non è proprio quel che si auspica per un futuro sereno, e invece...


Non è quel che accade a essere importante ma quello che sarai in grado di fare dopo e quanto ti sarà utile per diventare grande...
ogni tua più solida sicurezza ha trovato sempre inizio da un dolore, una mancanza o un brutale errore”

BOOM!!!
Le parole scorrono con leggerezza,  una scrittura coinvolgente che mi ha ricordato i libri che leggevo durante la mia adolescenza negli anni '90, tipo il primo Andrea De Carlo (quando ancora mi era simpatico), quello di "Due di due" o di "Uccelli di gabbia e di voliera":
i ricordi impossibili da dimenticare e il presente da dover vivere nel migliore dei modi, passioni imprevedibili e amori mancati per un soffio si miscelano alla perfezione per creare un romanzo che riesce a toccare le profondità interiori di chi lo legge con una dolcezza per nulla mielosa... quella dolcezza che serve per respirare la parte migliore di ogni esistenza.

...e poi lì in fondo, lì nell'angolo, c'è quella frase che

Noi saremo sempre una famiglia. Noi siamo inseparabili, anche se andremo a vivere in case diverse. Potrai sempre contare su noi tre e noi su di te. Qualunque cosa accada, non saremo mai soli

e ogni barriera è abbassata e l'emozione può fluire impetuosa da ogni poro!

Ecco racchiusa in un'unica frase la storia di Alberto, Sandra, Alice e Matteo che sono una famiglia... 
una famiglia che potrebbe essere ogni famiglia, 
la famiglia che è quel legame indissolubile che profumerà per sempre di bellezza e di eternità!

Grazie davvero Sara per "Non volare via"
ti abbraccio 

K



PS Complimenti per la vittoria al Bancarella 2015 con "Niente e come te"!!!!


Estratti da "NON VOLARE VIA":

Certe cose sono straordinarie solo per chi le racconta”


arrecare dolore, ferire, provocare dolore, ecco di cosa siamo capaci. E dopo cerchiamo di stare attenti, per quanto sia la cautela che ci imponiamo di usare, ci aspetta sempre e solo un'unica via: trovare un modo per riparare alle ferite che abbiamo inferto”

Perché la dobbiamo a qualcuno. O perché non abbiamo scelta. O perché non ci resta altro da dire. E' per questo che diciamo la verità.”

Non è la morte che ci fa paura.E' la vita. Quando ci stupiamo di quanto sia difficile affrontarla o quanto sia complicato spiegarla, dobbiamo ricordare che in una frazione di secondo tutto può cambiare.”

Mai attaccare se non sei completamente difeso”

...mi chiesi cosa (mia figlia) avrebbe pensato scoprendo che non ero ciò che pensava. Che non ero troppo vecchio né per fumare uno spinello né per desiderare una donna che non fosse sua madre”



Perdere alcune cose ci fa diventare grandi, ci rende più forti. Le cattive abitudini, il grasso superfluo o la verginità: e ci sentiamo subito pronti a tutto, rigenerati. Ma se perdiamo al gioco, i capelli e chi amiamo, siamo subito irriconoscibili, deboli e sciupati”

2 commenti:

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